1.Che cosa sono i gap e i lap di apertura
Prendiamo il grafico giornaliero di un mercato, ad esempio un titolo azionario oppure un future su indice. Ci interessa osservare che cosa avviene all’inizio degli scambi della giornata, cioè in apertura di mercato.
Se il mercato apre ad un prezzo differente dalla chiusura del giorno precedente (ma sempre all’interno del range del giorno precedente) si è verificato un LAP di apertura. Se l’open è inferiore al close del giorno prima, si chiama LAP DOWN; se è superiore si chiama LAP UP. Il lap di apertura quindi si basa sul confronto tra il close della candela 1 e l’open della successiva candela 2.
Se il prezzo di apertura è al di fuori del range del giorno precedente, allora si è verificato un GAP di apertura. Se l’open è superiore al High del giorno prima si chiama GAP UP, se è inferiore al LOW si chiama GAP DOWN. Il gap di apertura quindi si basa sul confronto tra il range High-Low della candela 1 e il valore di Open della candela 2.
Al termine della giornata, se il prezzo durante non rientra nel range del giorno precedente, quel gap rimane “aperto”. Sul grafico si potrà osservare un’area vuota, che indica la distanza tra il range di prezzi di due giorni consecutivi.
Le differenze tra GAP e LAP
Il GAP confronta i valori HIGH/LOW, il LAP confronta i valori OPEN/CLOSE. I GAP sono una sottofamiglia dei LAP: si possono verificare dei LAP anche senza formazione di GAP. I LAP si verificano con maggiore frequenza dei gap e possono essere anche di modesta entità.
Nel linguaggio corrente, i LAP di apertura vengono spesso chiamati GAP, assimilando le due categorie sotto la stessa terminologia, anche se questo non è formalmente corretto.
2. Perché si verificano i lap/gap di apertura?
- interruzione degli scambi: se il mercato chiude durante la notte e riapre la mattina dopo, si possono verificare dei salti di prezzo per effetto di eventi accaduti durante l’interruzione notturna, che influiscono sul valore del sottostante. Evidentemente, nei mercati che sono scambiati in maniera continua come le valute o i futures USA, i gap/lap di apertura sono rarissimi.
- stacco dividendi (per le azioni): quando un titolo sta per distribuire un dividendo, il prezzo del titolo incorpora il valore atteso del dividendo; il giorno successivo al rilascio della cedola, il titolo subirà una correzione di prezzo pari al valore del dividendo che è stato distribuito agli azionisti
- mancanza di liquidità: in assenza di operatori in acquisto o in vendita, gli scambi possono saltare dei livelli di prezzo. Questo può succedere nei primi minuti di scambio ma anche durante gli scambi continui
- eccesso di volatilità: in condizioni di alta volatilità, il prezzo può accelerare in una direzione saltando dei livelli di prezzo. Questo succede spesso quando vengono rilasciati dei dati macroeconomici, oppure quando giungono notizie improvvise
3. La strategia di trading sui GAP di apertura
- Ingresso a mercato
- Target sulla chiusura del gap
- Stop Loss pari al target
- Risk-reward: 1:1
- Quante volte ha aperto in gap?
- Quante volte lo ha chiuso in giornata?
- Conviene davvero entrare in posizione in apertura?
- E’ corretto impostare un rischio/rendimento 1:1?
- E se il gap si chiude DOPO aver toccato lo STOP?
4. Un esempio pratico: i gap di apertura sul DAX
Prendiamo lo storico del DAX, uno dei contratti più scambiati dai trader in Europa. Quante volte il DAX ha aperto in GAP di almeno 20 punti dall’inizio dell’anno? Circa 1 giorno su 4, in pratica 1 volta ogni settimana. Per l’esattezza, 26 giorni su 114. Se consideriamo tutto il 2015, la frequenza è molto simile: 56 giorni su 254.
C’è un dato positivo: oltre la metà delle volte, il gap si è richiuso nel corso della giornata. Basandosi semplicemente su questi dati, si potrebbe operare prendendo subito posizione contro il gap, come suggerisce la strategia “classica”.
E invece NO.
Il problema è che la maggior parte delle volte, il gap si è allargato ulteriormente, prima di chiudersi. A volte ha raddoppiato addirittura l’ampiezza. Questo vuol dire che un’operazione sui gap di apertura avrebbe un rischio superiore al suo rendimento.
Ecco perché la strategia classica non è sufficiente per operare sui gap di apertura: occorre passare ad una strategia più evoluta, che riduce il rischio e aumenta il rendimento, selezionando i segnali più profittevoli.
Questa strategia si chiama MindTheGap e compie un passo avanti, combinando l’analisi del prezzo di apertura con l’analisi della volatilità del mercato. Nella strategia MindTheGap, i livelli di ingresso e di stop sono calcolati in base ad un algoritmo che si basa sulla volatilità del prezzo. Questo elemento è fondamentale, perché aumenta le probabilità di successo.
5. Dalla strategia classica alla strategia “MindTheGap”
6. Operatività automatica con Expert Advisor
- multimarket: gli scambi sui mercati azionari europei si aprono alle 9:00 su tutti i listini (Milano, Parigi, Francoforte, Madrid, Amsterdam). Questo vuol dire che possono verificarsi gap/lap di apertura in contemporanea su decine o centinaia di titoli. Non è possibile impostare decine di operazioni simultaneamente in modo manuale. Ecco perché è importate avere un EA che scandaglia il mercato e si attiva in automatico su tutti i grafici che presentano le condizioni operative.
- parametri personalizzati: grazie alle funzione di backtest, puoi studiare quali sono i parametri operativi che rispondono meglio per uno specifico mercato. Imposterai questi parametri nelle variabili di input dell’EA e potrai lavorare in maniera differenziata a seconda della volatilità dei singoli titoli
- nessun effetto emotivo: il lavoro del trader si svolge a mercati chiusi e consiste nel selezionare i sottostanti e impostare i parametri operativi dell’EA. Durante gli scambi, tutte le operazioni sono gestite in maniera automatica senza bisogno di intervento manuale.
- funzionamento H24: puoi mantenere l’EA attivo sui grafici H24 e lavorare su tutti i gap di apertura, giorno dopo giorno. Sarà sufficiente monitorare le operazioni una volta al giorno.
- zero stress da monitor: l’EA funziona in modalità automatica e gestisce l’operazione dall’inizio alla fine, senza bisogno di passare ore davanti al monitor.
- zero discrezionalità: la fase discrezionale si conclude con l’analisi e la scelta dei parametri operativi, poi l’operatività prosegue in maniera meccanica e senza alcun intervento da parte del trader.
- possibilità di simulazione & backtest: i titoli azionari possono avere dinamiche di volatilità molto differenti tra loro. La funzione di backtest e simulazione ti permette di analizzare il comportamento di ogni grafico e impostare la strategia nella maniera più adatta a quel mercato